Una FUSIONE tra la MUSICA

la POESIA e l' ASTRONOMIA

nella PITTURA

 

(foto 33)

 

 

 

Genesis & Orme / Londra 1973

 

 

LE ORME

Tony Pagliuca, Aldo Tagliapietra e Miki Dei Rossi

 

I GENESIS

Tony Banks, Peter Gabriel, Steve Hackett, Michael Rotherford e Phil Collins

 

 

 

16 e 17/01/1974 Teatro Brancaccio - Roma  /  4 spettacoli de Le Orme...in concerto

Tour Mondiale de Le Orme / Inghilterra / Svizzera / Italia

 

Genesis / Tour Mondiale / Concerto al Nort America

 

Spettacolare Concerto nel settembre 1996 "Le Orme in Concerto" al "Testaccio Village" Roma

 

Genesis in Concerto / Stadio Flaminio 1986 e Palasport 1997 - Roma

 

YES in concerto

Al "Centrale del Tennis del Foro Italico" - 11/7/2003 Roma

 

12 agosto 2000 Isola del Gran Sasso (TE) / Le Orme in Concerto

 

Genesis / Tour Mondiale / Concerto al "Colosseo" Circo Massimo (circa un milione di persone)

Foto (Mirandi) scattate alcune ore prima dell'inizio dello "Spettacolo" / 14 luglio 2007

 

2 maggio 1997 "La Torre" Montesacro Roma / Le Orme in Concerto

 

Genesis: anni '70 (Tour Mondiale1977) Parigi 1977 - Il Fenomeno Musicale

Tela professionale computerizzata - Pop/art - 110x85 - 2004

 

Anni '70: Genesis / Parigi 1977 - Il Fenomeno Musicale - (Tour Mondiale 1977)

Tela professionale computerizzata - Pop/art - 71x77 - 2004

 

Tony Pagliuca e Tolo Marton durante le prove prima di un concerto

Verona 25/05/2006

 

Tony Pagliuca / Tolo Marton / David Jackson e Nic Potter (Van Der Graf Generation)

Tony Pagliuca / Tolo Marton / David Jackson (Van Der Graf Generation) Pier Didoni / Fabio Cillo Agarthy

Verona 25/05/2006

 

Le Orme in Concerto

con un ritorno alla formazione triangolare

Teatro Nuovo (Comunale) 14 marzo 2008 - L'Aquila

 

Le Orme e Tolo Marton in Concerto

al "Prog Fest " Circolo Club "Il Giardino" 07/06/2008 Teatro di Lugagnano / Verona

 

Genesis on stage / Tour Mondiale / Concerto "Colosseo" Circo Massimo

(circa un milione di persone) 14/07/2007 Roma

 

Genesis / Tour Mondiale / Concerto al "Colosseo" Circo Massimo (circa un milione di persone presenti)

foto del concerto (di Mirandi) durante e... a fine "Spettacolo" - 14/07/2007 Roma

 

Genesis / Tour Mondiale / Concerto al "Colosseo" Circo Massimo (circa un milione di persone presenti)

foto inizio concerto (di Mirandi) - 14/07/2007 Roma

 

 


 

 

 

leandro tonino mirandi

 

 

Una FUSIONE tra la MUSICA e i vari COLLABORATORI

 

 

Mirandi 2018

 

tonino leandro mirandi / Isola del Gran Sasso d' Italia 2000

 

 

Mirandi 1

 

Mirandi con la giovanissima dott.ssa e Storico d' Arte Andrea (Vienna)

Collaboratrice e Storico d'Arte che ha seguito l'Artista dal 2010 al 2014

Il Manifesto della Mostra (1 - 19 agosto) di Isola del Gran Sasso d'Italia (TE)

presentato al "Cafè du Parc" (Piramide)

15 luglio 2012 / Roma

 

 

Mirandi 2

 

Mirandi - Andrea / nella "collaborazione" anche "contrastante" / la Bastille / Parigi - giugno 2013

 

 

Mirandi 3

 

Mirandi - Maxm / Montmartre / Parigi 2013

 

 

Mirandi 4

 

Mirandi - Andrea (Vienna) Storico d' Arte

durante la realizzazione di un video/intervista

Teatre Operà / Parigi - giugno 2013

 

Mirandi 5

 

Mirandi - Andrea (Vienna) Storico d' Arte / Biblioteca Nazionale Centrale / 23 luglio 2013

 

 

Mirandi 5

 

Mirandi / via Margutta / Roma - ottobre 2013

 

 

Mirandi 6

 

Mirandi - Roberta Imperatori - Luigi / via Margutta / Roma - ottobre 2013

 

 

 

Mirandi / copertina di Mirandi / 2011

 

pubblicazione 2011

di

Oronzo Balzano

 

Copertina del libro di 130 pagine

 

"il Pianeta del Sogno"

di

leandro tonino

mirandi

 

 

 

 


 

 

 

 

una FUSIONE tra la MUSICA e la POESIA nella PITTURA

 

Mirandi: un'artista delle mille idee e...della collaborazione

Negli anni sessanta e settanta ad alcuni giovani musicisti, compositori, “solisti” venne in mente di collaborare tra loro, unendo le proprie forze e mettendo insieme le proprie idee.

Da questo tipo di collaborazione e dal loro duro lavoro nacque un tipo di musica molto raffinata, lunghe “suite” che spianarono la strada alla musica cosiddetta “rock-progressive”.

Diventò una moda coraggiosa e innovativa e che, ancora oggi, si ricorda attraverso gruppi che hanno fatto storia: Pink Floyd, Genesis, Yes, Nice, Leed Zeppelin, King Krimson, E.L.& P., ecc… e, per l'Italia, Le Orme, P.F.M., Banco, ecc…

Di qui ho cercato di convincere alcuni bravi artisti a trasformare in pittura questa eccezionale idea musicale.

Volevo provare collaborazioni con più persone (pittura a quattro e più mani, ecc); combinare, cioè, più espressioni artistiche diverse, sia nello stile che nella tecnica.

Prima con la disegnatrice romana Nadia Olmo, poi con Rita Belpasso (disegnatrice di moda) e, infine, una piccola parentesi con il pittore Ercole Bolognesi, senza dimenticare le esperienze passate con Aldo Nicolini e il Maestro Mario Schifano (che, a loro volta, avevano seguito le impronte della Pop Art di Andy Warhol e Jackson Pollock).

Con il copista e pittore Bolognesi è terminata questa mia parentesi lavorativa, di cui sono stato promotore, organizzatore, interprete e sostenitore.

Adesso rimane la stima e l'amicizia nei confronti di queste persone. Tutto qui.

La mia proposta non era facile da capire, ma infondo le vere cose belle sono destinate a durare poco.

Dopo varie collaborazioni è anche giusto tornare alla libertà di se stessi e continuare, da soli, la propria strada.

Tutt'oggi io ringrazio queste persone, soprattutto Nadia Olmo, Aldo Nicolini e Mario Schifano.

Dall'ottima intesa è sicuramente nato molto di buono, ma è davvero tanto difficile trovare qualcuno con cui condividere gli stessi obiettivi: lavorare per amore della ricerca e della cultura.

Oggi lo scopo sembra essere solo limitato all'interesse personale, cosa forse naturale, ma che non trovo giusta.

Per questo, se ci penso, mi sento amareggiato, c'è troppa competizione (negativa!), troppa rivalità.

Io sono per l'arte in libertà, per la libertà espressiva, per la ricerca continua, così com'era successo in musica negli anni sessanta e settanta.

Anche in pittura tante idee differenziate avrebbero senz'altro portato ad un risultato vincente, in particolare sicuramente avrebbero arricchito quello che usiamo definire l'”ambiente sociale”.

Roma 2000 / 2007

Leandro Tonino Mirandi

 

 

 


 

 

 

        FELONA E SORONA

FELONA E SORONA: è il titolo del quarto long playing di successo... di successo nazionale e internazionale (secondo disco d’oro) composto dal famoso gruppo italiano "LE ORME" nel 1973 dopo "Ad gloriam" (1969), "Collage" (1971), "Uomo di pezza" (1972).

Si tratta di una vera e propria opera che racconta la storia di due pianeti immaginari che simboleggiano l’eterna antitesi tra bene e male. Questa opera rock si presentò come una grossa novità, perché fino allora tutti facevano degli LP una semplice raccolta di canzoni varie, non legate fra loro, e invece questa volta "Felona e Sorona" rappresentava una storia. Tutti i brani concorrevano a scrivere la storia di questi due pianeti immaginari.

Felona e Sorona: ovvero una "suite" su due pianeti gemelli distanti chissà quanti anni luce l’uno dall’altro, ma che gravitano nello stesso cosmo.

Felona e Sorona: pianeti del sogno e della speranza, fratelli ma diversi

Però un incantesimo li trasforma fino al momento in cui i due mondi si scontrano annientandosi a vicenda.

Si rinnova così l’eterna antitesi tra la vita e morte, tra uomo e donna, tra bene e male, tra giorno e notte:

I due elementi complimentari della vita umana che si incontrano e si scontrano, divenendo tema preferito di pensiero (anche filosofico)!

Sono rimasto affascinato dallo spunto di questa meravigliosa "avventura cosmica" tanto da riportare sulla tela parte della tematica dipingendo brano per brano la "suite" musicale in questione e denominando ogni opera pittorica con i sottotitoli dell’LP: sospesi nell’incredibile, Felona, la solitudine di chi protegge il mondo, l’equilibrio, Sorona, attesa inerte, ritratto di un mattino, all’infuori del tempo, ritorno al nulla. La musica è mistica, con picchi d’umore di ricadute vertiginose del suono in una trasparente sintesi informale, nel piombare dalla morte alla vita, dal misticismo all’esaltazione ritmata, piena di forza, atmosfere, di energia quasi violenta nella sua affermazione, un po’ come la mia pittura, esplosiva di colori e di sentimenti in un’unica pagina ricca di tematiche e di passioni, in una preghiera al divino che anche studio e meditazione, risorgere dalle tristezze umane in una percezione estetica e lirica…

La musica dà vita e unisce le persone, ma "Felona e Sorona" colpisce nell’anima suggerendo i concetti di diversità e mutazione, di principio e fine, cui anche il nostro sistema solare è soggetto, concetti che mi hanno stimolato a studiare le immagine al telescopio, ma pure ricercare oltre.

L’armonia emozionante dei suoni mi fa trasporre sulla superficie pittorica sì la storia di due pianeti, ma anche l’eterna seducente antitesi dei sentimenti.

I musicisti del complesso "Le Orme" sono considerati tra i migliori musicisti della musica rock contemporanea a livello internazionale fin dagli anni ’70.

Questo gruppo veneziano, che ha esordito nel 1968, è rimasto per anni, tra rinnovamenti e trasformazioni, il "numero uno" della musica rock italiana mantenendo però il gusto romantico e classicheggiante che allora andava per la maggiore. Nella sua musica il suono dell’organo primeggia mitico e religioso insieme a quello modulato dell’armonioso e prestigioso "Hammond": tastiere basso e batteria creano effetti speciali con momenti: alti e bassi, freddi e pacati, armoniosi e dolci, alternanti e silenziosi. Il passaggio da momenti esplosivi (freddi) a momenti pieni di melodie, da momenti vibranti (alternanti) ad altri momenti veramente eccezionali, emozionanti… dà brivido.

Il trio veneziano "Le Orme" ancora oggi è sulla cresta dell’onda, fa musica, incide dischi, si esibisce in concerti dal vivo, i più preparati in Italia (circa un centinaio di concerti l’anno), ricercati ed applauditi ovunque i più innovativi; esiste anche un "Fans club nazionale" Le Orme.

Ricordo il gigantesco scenario allestito per "Felona e Sorona in concerto": i travestimenti, le coltri di luci colorate, le armonie, le percussioni, batteria tambureggiante, gli allunghi sulle tastiere, le pennellate sul basso, le esplosioni musicali con piroette, i saettanti alti e bassi della musica che hanno sempre fortemente emozionato il pubblico e me in particolare dando l’idea di vivere in un sistema planetario ravvicinato.

Perciò ho felicemente deciso di inserire i miei lavori dedicati a questo LP delle "Orme" tra le cento opere astronomiche dell’esposizione di arte pittorica astronomica intitolata: "…un viaggio nell’universo" che continuerà ad essere programmata in futuro. Mostra e catalogo presentano 21 opere pittoriche di varie dimensioni esposte precedentemente in grande mostre su tema astronomico a Monterotondo, a Viterbo (due volte 1994 e 1999), ad Isola del Gran Sasso (due volte 1994 e 1998), a L’Aquila, a Roma (cinque volte 1996, 1998 , 1999 e 2003/2004), a Teramo, a Morlupo, a Mentana, dove hanno riscosso un grande successo e stima da parte del pubblico e della stampa, consentendo agli ammiratori dell’opera musicale de "Le Orme" di comprendere meglio il valore del messaggio pittorico e viceversa agli interessati alle sole opere pittoriche di scoprire un periodo felice dell’opera rock italiana.

Roma 1997 / 2007

                     Leandro Tonino Mirandi

 

 

 


 

 

 

"FELONA e SORONA" e "IL FIUME"

 

Due opere musicali delle "ORME" rivisitate in pittorico dal maestro Mirandi

(…una fusione tra la musica, la poesia e l'astronomia nella pittura)

Nella prima "Rock Opera", "Felona e Sorona" sono i protagonisti principali dell'avventura cosmica, tema unico che si relaziona al titolo "Felona e Sorona" - Si tratta di una "suite" su due pianeti gemelli, distanti chissà quanti anni luce l'uno dall'altro, gravitanti nello stesso cosmo: i pianeti del sogno e della speranza, fratelli ma diversi.

Infine un incantesimo trasforma i due mondi fino al momento in cui essi si scontrano annientandosi a vicenda.

Nella seconda "Rock Opera", protagonista è il fiume.

L'interpretazione pittorica è ispirata da "Il Fiume" è incentrata sulla cittadina di Isola del Gran Sasso e da questo spunto è stato adattato a tema, in un secondo momento, in occasione del Giubileo del 2000 (avente fulcro in Piazza San Pietro a Roma), il Santuario di San Gabriele (Luogo Sacro Principale d'Abruzzo), vicino ad Isola del Gran Sasso: località situata in una vasta vallata attraversata dal fiume "Mavone" e da altri piccoli fiumi, con frazione Trignano (luogo di nascita dell'artista: V. opera "…Madre mia").

Gli autori delle opere musicali motivo d'ispirazione sono "Le Orme": Famoso, Storico Gruppo della musica "Rock" italiana.

Tali lavori sono stati pubblicati: uno nel 1973 (Felona e Sorona) e l'altra nel 1996 (Il Fiume): si tratta di due "suite" con filo e conduttore unico, con un tema unico (avente delle caratteristiche e degli spunti Spirituali).

Esse raccontano la storia dei due pianeti "Felona e Sorona" (I pianeti del sogno e della speranza), di un viaggio nel cosmo dal principio all'evoluzione fino alla distruzione (principio, vita e fine).

Nel secondo episodio, il protagonista e "Il Fiume" e si rifà alla storia della vita dell'uomo.

Il fiume, nasce in alta montagna, "Vicino a Dio", e col suo lungo e tortuoso percorso, scende a valle attraversando deserti e città e sulla sua strada incontra "lui", l'uomo che vive tra "gioie e dolori" …infine arriva al mare (la "Grande Acqua").

"Felona e Sorona" e "Il Fiume", già in musica, oggi in arte visiva, hanno acquistato oggi una forma pittorica…

"La definizione "pittorica" è molto appropriata, si tratta di una interpretazione molto personale che mantiene, però una coerenza alla tematica descritta dalle "ORME" e la descrizione immaginaria del Maestro Mirandi e ben resa.

La mia ben nata passione per la musica per la poesia hanno portato ad una fusione tra la musica, la poesia e l'arte nella pittura, oggi, in arte sulle orme delle "ORME"!

Titoli delle poesie, secondo l'ordine delle tematiche riportate nelle opere pittoriche tratte dalle due opere musicali: Sospesi nell'incredibile, Felona, La solitudine di chi protegge il mondo, L'equilibrio, Sorona, Attesa inerte, Ritratto di un mattino, All'infuori del tempo, Ritorno al nulla; - Il Fiume (prima parte), Madre mia, Prima acqua, Chiesa d'asfalto, Danza dell'acqua, Lungo il fiume, Dove l'acqua si riposa, Il vecchio, La parola, Grande acqua, Il fiume (parte seconda).

Roma 2000

Leandro Tonino Mirandi

 

 

 


 

 

 

 

Una FUSIONE tra la MUSICA, POESIA e ASTRONOMIA nella PITTURA

 

Intervista di una fans delle " SPICE GIRLS "

al Maestro Mirandi

…sulla Mostra " FELONA E SORONA"

D > Sono una fan delle Spice Girls, ho dodici anni, pochi giorni fa ho conosciuto personalmente "Le Orme" a Isola in visita alla mostra pittorica "Felona e Sorona". Ora finalmente mi trovo di fronte all’autore della mostra, il Maestro Leandro Tonino Mirandi! Io ho una grande passione; fare la giornalista! Ecco Perché ora le vorrei fare alcune domande velocissime, sono curiosa: Mirandi, perché "Le Orme" …Cosa c’entrano loro?

R < Le Orme sono gli autori dei testi e della musica… Sono i compositori e gli interpreti di "Felona e Sorona" – Il trio veneziano venne alla ribalta nel 1968, Gruppo di tre elementi, una novità per allora: Aldo Tagliapietra, Miki Dei Rossi e Tony Pagliuca.

D > …E’ " Felona e Sorona "?

R < …E’ il titolo dell’opera rock pubblicata nel 1973… una "suite", parla di due pianeti: i pianeti del sogno e della speranza. Sono due nomi inventati. Due pianeti immaginari… una storia a filo conduttore unico… nove motivi tutti legati fra loro… Tema unico!

Dai frammenti dell’Opera Musicale mi è venuta l’idea di tirar fuori la rivisitazione pittorica. Avuto inizio fin dal lontano 1990… un lungo lavoro elaborato che ancora oggi è in fase di studio e di trasformazione.

"Felona e Sorona", già in musica oggi acquistato un volto pittorico. La mia idea è solo quella di provare a unire insieme Musica, Arte, Poesia e Astronomia! Una fusione tra la Musica, Poesia e Astronomia nella Pittura. Cosa posso dire? Si è creato in me un feeling tra la pittura e lo spettacolo dei concerti delle Orme. Posso dire a tutti: andate e vedete, soprattutto che tipo di musica è?

D > Passiamo alla musica che importanza ha per te e per la pittura?

R < La musica dà vita, la musica unisce le persone, non divide… La musica è importante… si lanciano i messaggi attraverso la musica; dipingo sempre con la musica, la musica alimenta la forza espressiva!

D > "Le Orme" e "Felona e Sorona": quanto hanno inciso sulla tua attività artistica?

R < Molto… Tantissimo! "Le Orme", nel 1973 scrissero una "Rock Opera": protagonisti due pianeti "Felona e Sorona". Una tematica poetica sul profilo di due mondi che si assimilano – Un viaggio nel cosmo – Un viaggio nel tempo, un cammino della vita: il principio, l’evoluzione e la distruzione – E’ anche una ricerca della verità assoluta e sulla storia del nostro tempo…!

Quest’opera musicale mi colpisce dritto al cuore, suggerendomi concetti di diversità e mutazione, di principio e di fine della vita, a cui anche il nostro Sistema Solare è soggetto.

Ciò mi ha stimolato a creare e ad alimentare la mia attività artistica.

Si può paragonare "Felona e Sorona " ad un Sistema Cosmico in Miniatura, simile al nostro Sistema Solare.

Il tema da me preferito è quello che nella "suite" parla di due pianeti: i pianeti del sogno e della speranza (appunto come ho detto prima); E le mie opere pittoriche fanno riferimento a frammenti dell’Opera Rock.

Ancora oggi vado ad ammirare lo scenario dei concerti che questo Gruppo Storico talora tiene… per trovare nuove suggestioni in quelle musiche valide per la mia ricerca artistica!

D > Signor Mirandi grazie di tutto… Finalmente sono riuscita a capire e a comprendere la sua iniziativa pittorica… ne sentivo tanto parlare in giro… Però vorrei dirle una cosa, farle una sfida! La faccio arrabbiare, devo deluderla: a me piacciono le " Spice Girls "!

R < Ogni gusto và sempre rispettato, penso che ognuno di noi sa quello che vuole, l’errore stà nel farsi condizionare, nel seguire i gusti degli altri, ci vuole una forte personalità.

Agli inizi degli anni ’70 chi amava la musica "Rock" era "condannato" dalla Mentalità Sociale per Ignoranza eppure abbiamo "Vinto"!

E’ importante rispettare le idee, la libertà di ognuno di noi… Se a sua volta, si vuol essere condivisi; E’ anche una questione di stile!

Vedi, certamente anch’io ho i miei gusti, ma ascolto molta musica, ogni tipo per poterla confrontare, per farmi valide opinioni personali e poterne parlare e discutere con altre persone.

Ho anch’io un tipo di musica che preferisco ad altre, i miei idoli musicali; E’ normale!

Secondo me però le "Spice Girls" sono da pochi anni sul circuito musicale, è troppo poco per riconoscere le loro qualità; devono fare ancora tanta strada… Certamente sono brave e fortunate però hanno troppo "Business" favorevole e una musica consumistica me ne sono convinto dalla radio e Tv sono belle e brave, ma non hanno inventato nulla musicalmente; la loro è una esibizione da "Marionette" giusta per i bambini. Musicalmente ora come ora valgono poco… Troppo poco!

Roma 1998

Leandro Tonino Mirandi

 

 

 


 

 

 

Le ORME, la MUSICA ROCK e "FELONA e SORONA"

 

Non è facile parlare di un gruppo musicale come le Orme, soprattutto se ci si sente legati alla loro musica in maniera così passionale come lo sono io.

Si rischia di perdere quella obiettività che è tuttavia necessaria per una serena analisi. In ogni caso ci proverò.

Nelle mie varie esposizioni a tema ho voluto evidenziare, volta per volta, i vari contesti socio-culturali in cui nasce e si sviluppa la musica rock-progressive.

Analizzando gli aspetti più significativi dell'epoca si capisce come gli albori di questo tipo di musica sono da ricercare nella metà degli anni sessanta fino ad arrivare alla fine degli anni settanta, periodo di maggiore fioritura.

Dopo la pausa degli anni ottanta, decennio in cui i mass media ne soffocheranno i significati più profondi, bisognerà attendere gli anni novanta per vederla nuovamente rivivere.

La rivisitazione pittorica della musica delle Orme nasce, come già ho accennato, dalla forte ammirazione che nutro nei loro confronti, dalla passione e dall'amicizia che mi lega a loro e dall'amore incondizionato per “Felona e Sorona”, per me uno dei loro pezzi migliori.

La chiave moderna di un'opera classica è una soluzione che ritengo eccezionalmente riuscita nella storia della musica “universale”.

“Felona e Sorona” raccontano dello scorrere del tempo ed aprono le porte ad un lungo viaggio dalle mete oniriche e indefinite.

Ringrazio i componenti de “le Orme” (vecchi e nuovi) in particolare Aldo Tagliapietra, Miki Dei Rossi e Tony Pagliuca, senza dimenticare Michele Bon, Andrea Bassato, Germano Serafin, Francesco Sartori e così via…

Infine ringrazio tutti coloro che ho incontrato in questi anni di numerosi concerti e che, senza accorgersene, hanno contribuito a far nascere la voglia di allargare sempre di più il mio discorso interculturale tra Arte- Musica- Astronomia che raccoglie notizie, curiosità e critiche sul gruppo.

Ringrazio, infine, tutti gli amici giovani e meno giovani, amatori e meno amatori della musica delle “Orme” che gentilmente vengono a far visita alle mostre dedicate alla “suite” “Felona e Sorona” scambiando con me opinioni, idee, notizie e permettendomi di allargare continuamente i miei orizzonti sulla lunga storia musicale di questo storico gruppo italiano, che ha lasciato il segno.

Così nella musica, come nello spirito.

Roma, 2000 / 2007

Leandro Tonino Mirandi

 

 

 


 

 

 

Le"ORME" come la "JUVENTUS"

 

Il gruppo storico della musica "Rock Progressive" italiana famosissimo, negli anni '70, "le ORME", è come la "JUVENTUS"…! Amato e odiato, invidiati e stimati dappertutto, ha tifosi ovunque: in Italia e in tutto il mondo…! Si può paragonare la notorietà delle "ORME", gruppo conosciuto ovunque con "fans", estimatori e tanti ricordi…, alla squadra di calcio "JUVENTUS".

Io che ho stima, simpatia, ammirazione e sono grande tifoso sia delle "ORME" che della "JUVENTUS" (così come lo sono per Vottorio Sgarbi, di padre Maurizio, Kim Basinger, Claudia Schiffer e di altri personaggi…), spesso esposto al contatto col pubblico e vivendo perciò direttamente diverse traversie nel bene e nel male, vedo meglio di altri che hanno molti estimatori (molti e pochi nello stesso tempo), che sono amati, odiati e invidiati (soprattutto). Pochi, ma buoni! La qualità non è acqua! Io Mirandi, lo posso dire! "Vivo" ed ho "vissuto" in vari momenti nel tempo osservando i vari "tifosi" e personaggi citati… Ho compreso molto le tante dicerie e pareri… Comprendendo tutto ciò che intorno a loro si "possa dire", spesso li vedo "avvantaggiati", altre volte "accerchiati" da negativi e stupidi pareri, da contrastati e meriti condivisi e non…

Con le mie mostre a "tema" (oggi nel 2000 ne posso contare quarantacinque) ho avuto "tali" esperienze… Ecco, ora vorrei parlare dell'ultima, mentre ne è in corso un'altra a Guidonia, alla Biblioteca Comunale. Si tratta della mostra itinerante "IL FIUME…della vita" (alla sesta edizione), ovvero: "MIRANDI sulle ORME del Fiume MAVONE", che si è svolta dal 4 al 20 agosto a ISOLA del GRAN SASSO (TE), presso la Chiesa San Giuseppe.

Alla presenza del sindaco Fiore Di Giacinto, di padre Maurizio e di altre personalità si è svolta l'inaugurazione e il 12 agosto, come era previsto, si è avuta la visita delle "ORME" alla mostra.

L'opera musicale "IL FIUME…", di cui i componenti de "le ORME" sono gli autori sia per quanto riguarda i testi che le musiche, è stata rivisitata da me MIRANDI frammento dopo frammento, con una mia personale interpretazione, attraverso ventiquattro lavori adattati alla zona comprendente Isola, San Gabriele, Trignano, cioè alla "Grande Vallata Siciliana".

Bene! Arrivo al dunque! C'è stata una grande festa, con i i numerosissimi "fans" arrivati da tutte le parti d'Italia, dedicata alle "ORME", nei locali della mostra in corso.

Tra l'ammirare le opere pittoriche e gli scambi di opinioni è stata una bella festa! Si è stato tutti insieme per più di un ora e mezza poi, come da "scaletta" del programma indetto dal comune di Isola, "le ORME" si sono esibite in concerto in una piazza gremitissima di folla ("fans" e curiosi che avevano occasione di poter vedere per la prima volta il famoso gruppo in concerto dal vivo).

La piazza, come già detto, era pieno e tutta la gente intervenuta non riusciva ad entrarvi nonostante la piazza fosse molto grande. Sono state calcolate all'incirca diecimila persone arrivate per lo spettacolo.

Bisogna dire (noi "fans" lo sapevamo) che gran parte della gente era costituita da "fans", amici e conoscenti il più delle volte incontratesi nei vari concerti che il gruppo porta in giro per il mondo… Si è verificato tutto ciò non solo per il gruppo musicale, ma anche per il grande successo a livello Mondiale raggiunto soprattutto negli anni '70.

Spesso, oltre avere dialoghi e scambi di opinioni nei concerti i "fans" si sentono tra di loro per sapere notizie sul gruppo e sui suoi concerti, insomma su tutto ciò che il Gruppo Veneziano ha in programma…

"le ORME" venivano a Isola dopo una serie di serate e di concerti in giro per l'ITALIA e soprattutto dopo un'ulteriore serie di concerti in MESSICO, CANADA' e USA dove sono molto conosciuti e riscuotono un grandissimo successo di pubblico… Così, a Isola l'incontro tra i "fans" e "Le Orme" è avvenuto alla mostra di Mirandi… Sono intervenuti "fans" e amici che già in buona parte conoscevano e con cui ero d'accordo per incontrarci in questa occasione, proprio per l'arrivo delle "ORME", mentre altri "fans" sono arrivati per svariate motivi, essendo venuti a conoscenza sia del concerto sia della mostra e ho avuto così il piacere di conoscerli di persona per la prima volta… Da dire però è che quasi tutti mi conoscevano per sentito dire che: "…da alcuni anni vi è un artista che rivisita le opere musicali, le "Suite", delle "ORME" con un programma, di mostre in giro per l'Italia…, attualmente alla sua diciassettesima edizione… Molte opere sono interpretazioni ispirate dalle canzoni, altre si adeguano ai titoli delle poesie (che sono in sintonia con i sentimenti dell'artista) cantate dalle "ORME"…!!! Così molti hanno potuto conoscermi per la prima volta.

Bene! Tanta gente! Amici, amiche! "Fans"! Famiglie venute da lontano…: chi da Vicenza, chi da Livorno, chi da Pomezia, chi da Roma, chi da Latina, chi da Avellino, chi da Caserta, chi da Chieti, chi da Frosinone, chi da Giulianova, chi da Pescara, chi da vari luoghi (dove "le ORME" sono apprezzatissime), chi da Teramo, chi da Montorio, chi da Torino, chi da altri posti ancora…! Così, data l'occasione del Concerto, per incontrare anche i componenti del gruppo veneziano, i "fans" si sono diciamo, "concentrati", organizzando un "incontro" sul posto. Isola del Gran Sasso e stato il fulcro di questo incontro… Salutarsi, rivedersi, conoscersi di persona e poi visitare ad apprezzare la mostra…e capire chi era "anche questo pittore" Mirandi, e soprattutto assistere al bellissimo concerto de le "ORME" per il quale era stato allestito in piazza un grandioso palco inondato da luci variegate date da fari e proiettori e da fumogeni colorati ad arricchire lo scenario… E' stato un tutt'uno!

Certamente "le ORME" non sono più come negli anni '70 durante i quali trionfavano ovunque, anche all'estero… e quando soprattutto erano più giovani e il "rock" andava per la maggiore. Ora, purtroppo, lo spazio è loro completamente negato dai produttori e meno male che molti gruppi e fare ancora rivivere quei momenti anche a giovani nuovi amatori (e ce ne sono, sono tantissimi) i quale possono così assistere a dei veri spettacoli di musica e non esaltare la solita "canzonetta".

La storia de le "ORME" dei concerti dal vivo continua ancora ed è quella della musica colta, impegnata, di qualità…

Sapevo e ho capito e compreso che a molti dei miei compaesani (quelli di Isola) non è tanto piaciuta quella musica! Si aspettavano canzonette, mentre "le ORME" hanno all'attivo ben diciassette opere musicali (CD oppure L.P.) e si tratta di musica di qualità, di pezzi strumentali, di lunghe "suite", alternanti alti e bassi di sonorità musicali, con rientri di cantato…, di storie a tema unico suddivise in vari frammenti, con titoli e sottotitoli… Insomma i loro sono spettacoli di cui non bisognerebbe perdersi un solo minuto fino alla fine e solo allora si arriverebbe a dire che si è trattato di un bel concerto ricco di musica e poesia! E' anche vero che all'interno di queste storie "le ORME" hanno creato delle canzoni che nella tematica rientravano benissimo nel contesto scelto e, inutile dirlo, sono bellissime… Nelle loro poesie difficilmente si sente ripetere la stessa frase o ci sono ritornelli…!

Per loro diventa difficile accontentare tutti, in quanto devono scegliere solo alcuni brani per un concerto che dura circa tre ore (se dovessero eseguire tutti i loro pezzi dovrebbero esibirsi almeno per una settimana di seguito…, senza fare soste!

Tanta gente, tanta, ma tanta! Posso dirlo! C'ero! E' rimasta fino all'1.30 di notte a sostenere il gruppo e alla fine salutarlo, scambiare qualche parola, incitarlo, chiedergli autografi e i nostri musicisti sono sempre disponibili con i loro beniamini…!

…Debbo comunque dire che, per la verità, sono un pò amareggiato, perché non ho potuto vedere nemmeno per un minuto il concerto dato che non ho potuto lasciare la mostra "IL FIUME" allestita a pochi metri dalla piazza…

Ho saputo poi, alcuni giorni dopo, che "le ORME", dal palco, mi hanno rivolto due dediche prima col "IL FIUME…", poi con "FELONA E SORONA" e dei calorosi ringraziamenti…

Tutto ciò perché, alla mostra, vi è stato un gran via vai di gente, tra cui i "fans" che venivano a trovarmi e a salutarmi o a conoscermi di persona…

Infatti ho dovuto fare la chiusura forzatamente all'1.30 per andare ad un incontro, a tarda notte, con "le ORME"… Tutto il pomeriggio è stato impegnato per festeggiare la presenza delle "ORME" alla mostra e il proseguo si è avuto alla sera, fino a tarda notte…

Alla mostra sono entrate, solo quel giorno, più di duemila visitatori (almeno per quello che si può notare dalle firme sul registro): gente che veniva anche per avere opuscoli e notizie nuove e vecchie sul gruppo storico…, ma avviso della mostra e dell'arrivo delle "ORME" l'avevano avuti nei contatti tra "fans", tramite "internet", dai moltissimi manifesti affissi per tutta la provincia di Teramo (soprattutto nelle circostanze di Isola), e da riviste e da quotidiani…

Non posso dimenticare la tanta gente venuta a trovarmi! Erano tanti i turisti e amatori de le "ORME" che venivano anche per poter sapere qualcos'altro ancora sulla fine fatto dal grande gruppo famoso negli anni '70…

Molte cose sono venute fuori! Da alcuni anni si parlava tra i "fans" di MIRANDI: il pittore che interpretava le storie musicali delle "ORME" e che aveva scritto e pubblicato sulle poesie delle "ORME" descrivendo la loro STORIA…; infatti molte delle famiglie, che sui manifesti affissi per strada avevano potuto leggere tutto ciò erano arrivate per visitare la mostra, ma soprattutto per avere le varie pubblicazioni e le locandine…

Ho avuto la soddisfazione (anche se non era la prima volta) di fare delle dediche e tanti, tanti autografi… Ero quasi emozionato per tutto ciò…

Quanta gente! C'erano visitatori venuti da tutte le parti d'Italia! Passati, stranieri, turisti, tanta gente… e tutta gente intenditrice di arte…

Eppure sono rimasto un pò deluso dagli abitanti della zona che non hanno apprezzato abbastanza una mostra dedicata proprio a loro, ai loro luoghi, ma soprattutto al fiume "MAVONE": il fiume della vita di tutti, del passato, del presente e del futuro, della ricchezza, dei ricordi… che continua ad offrire vita, verde e bellezza alla cittadina di Isola…

Noi di Isola, di San Gabriele, di Trignano…, quanti giorni abbiamo trascorso a divertirci e a camminare per lunghi luoghi tratti di fiume e a godere il verde della primavera e soprattutto, ai vecchi tempi, quanti e quante ore vi abbiamo passato a pescare e a fare il bagno…!

Ecco! In ricordo di quell'esperienza ho interpretato la storia dell'uomo che vive lungo il fiume (ora è un vecchio…!) che è la storia di tutti noi, vissuta, raccontata e descritta da me, Mirandi, in pittorico, traendo lo spunto proprio da "IL FIUME" delle "ORME" che ha dato l'impulso per poter realizzare il mio lavoro…

Sapendo che la zona circostante è abitata da più di diecimila persone e il poterne contare come presenza solo circa trecento… Erano pochissimi considerato che nella globalità della mostra sono state ottenute quasi oltre cinquemila firme e dato che generalmente parte dei visitatori non rilascia firma, al massimo saranno stati circa seimila i convenuti.

Pochi, ma buoni! Vuol dire che l'argomento MIRANDI - LE ORME - MUSICA - IL FIUME MAVONE e tutto ciò che era stato fatto dal Mirandi in cinque anni di lavoro continuo, con tante spese e impegno, per una bella zona che veramente merita ecologicamente non hanno ricevuto che poca gentilezza da amici e paesani i quali hanno aderito e condiviso la bella cosa realizzata, ma non le avevano dato la soddisfazione ottenuta in altre zone d'Italia, con tanti visitatori…

Ad ogni modo il successo a Isola l'ho conseguito lo stesso ed oltre le previsioni… per tanti amici e ammiratori della musica delle "ORME" intervenuti…

Bisogna accettare in libertà le opinioni di tutti e comunque, nella mia mostra, la gente non è mancata ed era gente selezionata, intenditrice, esperta di musica e di cultura…, con cui mi trovavo al mio agio! Un vero successo di gente che non veniva solo per farmi una cortesia!

Da ricordare che "FELONA E SORONA", l'altra opera musicale delle "ORME" rivisitata in pittura da me, MIRANDI, con le undici edizioni realizzate in varie città d'Italia, ha già portato all'attivo oltre trentamila visitatori!!!

Visitare una mostra non deve essere una cortesia, ma deve venire dall'amore per l'arte!!! Col grosso successo di pubblico venuto da tutte le parti d'Italia, anche nei successivi giorni, la musica delle "ORME" ha riconfermato che la qualità non è acqua…! Va ben detto questo!!

"LE ORME", infatti, come la "JUVENTUS", conta "tifosi" ovunque…!

Questo gruppo storico è molto stimato, ricordato e seguito…

I suoi componenti sono delle persone serie e preparate, soprattutto bravissimi ad esibirsi con stile e serietà… Si tratta di MUSICISTI veri, di GRANDI COMPOSITORI…!

Preferiscono suonare piuttosto che parlare! Ecco la loro ricchezza!

Per chi si aspetta canzonette ecco come risposta la loro qualità musicale!

"LE ORME" sono come la "JUVENTUS"!

Di loro "fans" e ammiratori se ne trovano ovunque malgrado ormai il tempo passi inesorabilmente confermando l'appartenenza alla Storia…!

W "LE ORME"!!!

Roma 2000

Tonino Leandro Mirandi

 

 

 


 

 

 

NUOVO ALBUM DEI MITICI GENESIS

 

I Genesis non tramontano mai. Sono in giro per un "tour" Mondiale. Se si può anche dire che è il gruppo più famoso di tutto il circuito musicale Universale. Forse è poco dire "famoso"! Ritornano sulla scena dopo un periodo di riposo, una pausa dovuta anche all’uscita dal gruppo di Phil Collins, alla ricerca di una nuova voce, ora dimostrano di essere più grandi di prima! Prima Peter Gabriel, dopo Steve Hackett e ultimamente Phil Collins ha lasciato la Band. Dei fondatori sono rimasti solo Tony Banks e Michael Rutheford. Ora a Collins è subentrato il nuovo cantante Ray Wilson… e dal 5 novembre 1997 la band è in giro per un tour mondiale comprendente anche l’Italia (il 17 a Bologna, il 18 a Roma e il 19 a Milano).

Il tour è iniziato subito dopo l’uscita dell’ultimo C.D. "Calling all’stations". I Genesis Gruppo Musicale da sempre sulla cresta dell’onda che è passato dai 5 ai 4 poi ai 3, infine ai 2 elementi, infatti solo due sono rimasti da quel lontano 1969 (l’anno in cui si formarono i Genesis) musicalmente non perdono mai i colpi, pur subendo ogni volta una svolta; da gruppo Rock progressive o "Art Rock" (quando il pubblico amava i grandi spettacoli di Peter Gabriel) in un momento, in cui erano amati dal pubblico in Inghilterra e in America, ma la fortuna iniziò, poi proprio dall’Italia. Quando Peter Gabriel abbandonò il gruppo nel 1974 (seguito due anni dopo da Steve Hackett) tutti pensarono che i Genesis dovessero tramontare, invece, Phil Collins subentrò alla voce, sostituendo degnamente l’amico Peter anzi a ben vedere, la sua voce meglio si adottava alla linea Genesis e sua guida sul gruppo portò ad ancora più successo di prima, a un successo strepitoso, mondiale che li portò tutti a risultare i veri dominatori della Musica Internazionale.

Col passare degli anni però Phil Collins portò la band inglese ad una musica, si di successi, ma troppo commerciale (circa 100 milioni di dischi venduti in meno di 30 anni); due anni fa Phil Collins ha lasciato definitivamente la formazione e anche questa volta i Genesis sembrano sul punto di chiudere la loro attività, invece sono tornati alla ribalta con un tipo di musica come quella dei vecchi tempi lanciando il 15°esimo album con l’inserimento del nuovo cantante Ray Wilson.

Possiamo dire che con "Calling all’stations", i Genesis sono tornati più vicini al rock romantico quale quello delle origini: una musica piacevole, piena di quelle atmosfere "ariose" un gran ritorno al passato con la frequenza musicale ridondante delle tastiere di Tony Banks che il grande pubblico amava. E come ai tempi di Peter Gabriel c’è il tradizionale gusto per la fiaba, ipnoticamente trasportato dalle suadenti atmosfere sonore… Con "Calling all’stations" una musica più moderna, piena di atmosfere altalenanti accompagnata dall’ottimo inserimento vocale di Ray Wilson!

Nell’ascoltare "Calling all’stations", viene subito da ricordare che Banks e Rutherford ritornano a una ricerca musicale tipica dell’esordio proprio dei Genesis: con le piacevoli e straordinarie lunghe "suite" con motivi più classici ed impegnativi, la loro musica è altamente lirica…! (Una coincidenza? Pochi mesi prima dell’uscita di "Calling all’stations" in Italia è stato pubblicato un C.D. "IL FIUME" che è una "suite" del famoso gruppo rock italiano "LE ORME" al loro ritorno musicale). Invece con Phil Collins la musica dei Genesis era meno fiabesca, ma più ricca di melodie. Nel nuovo C.D., infatti, c’è un ritorno alla musica "Progressive", un rock romantico, armonioso, classico. Così noi vecchi fans abbiamo gradito molto e continuato ad amare ancora di più i Genesis e con noi tutti i giovani della nuova generazione hanno iniziato a conoscere e ad innamorarsi della musica dei Genesis nuova versione e i concerti di Bologna, di Roma e di Milano sono stati un vero spettacolo di luci e di musica che hanno lasciato a bocca aperta migliaia e di migliaia di giovani e noi tutti, venuti da ogni parte d’Italia ad assistere al loro lungo concerto…

Quella attuale dei Genesis è una musica più di atmosfera, più dolce, creativa e raffinata rispetto a quella del vecchio "progressive". Le cose migliori si ascoltano sui pezzi più di lunga durata dove si lascia più spazio alla musica che alla voce. E’ un rock lirico tutto da ascoltare! Così i Genesis hanno superato di nuovo alla grande "una terza generazione" la prova del dopo Collins (come era successo anni prima dopo la fuori uscita di Gabriel).

La loro è una musica che supera sé stessa, ogni aspettativa, è una musica valida per ogni epoca, mai fuori moda, una musica vera.

Quella dei Genesis è una musica universale che non tramonterà mai!

E’ grande merito di questi GENESIS che da anni nei concerti ci hanno fatto ascoltare delle cose eccezionali e soprattutto da segnalare uno dei migliori pezzi strumentali (musicali) e di tutta la musica universale: "LOS ENDOS" (punto di arrivo e di partenza di ogni gruppo originale all’inverosimile) che è stato e sarà spesso sigla di chiusura dei concerti, tocco magico finale di un grande fenomeno della musica di tutti tempi (ricorda il pezzo finale, "RITORNA AL NULLA" dell’album "FELONA E SORONA", e di chiusura di ogni concerto delle "ORME". Sia "LOS ENDOS" che "RITORNO AL NULLA" sono due pezzi di rara bellezza difficile da trovare.

Roma lì, marzo 1998

Tonino Leandro Mirandi

 

 

 


 

 

 

LA NASCITA DELL'OPERA "DIO TI VUOLE UN MACELLO DI BENE"

 

L'opera è nata per conto suo, proprio fra le decine e decine di schizzi vari (una quantità) che ho tirato fuori per avere un promemoria, per capire bene, con prove e controprove, tentativi dopo tentativi, studi dopo studi, fino a giungere a qualcosa di più difficile, cioè alla scelta tra essi di uno da realizzare.

Tutta l'idea mi è venuta nel vedere casualmente una trasmissione televisiva qualche anno fa e nel sentir dire di un simpatico e bravo fraticello che era passionista del Santuario di SAN GABRIELE nel teramano (Abruzzo), luogo vicinissimo alla mia terra natìa, solo a due km di distanza da TRIGNANO.

Mi colpì la bravura, ma soprattutto la figura del prete che ballava…: era una cosa inusuale e apprezzai molto quella novità in cui intravedevo un cambiamento del sistema della Chiesa che mostrava una facciata più moderna il cui aprirsi con stile tentava di far divertire i giovani.

Il primo pensiero fu quello di voler conoscere quel "fraticello"… e tornai più volte dalle mie parti con tale intento, ma ero sfortunato; non lo trovavo mai, fin che un bel giorno non ci riuscii.

Finalmente lo incontrai al santuario! Portavo con me un CD da lui pubblicato alcuni anni prima...è subito acquistato.

Bene! Nel dialogare con lui rimasi colpito da quel gran personaggio di simpatia che era padre MAURIZIO (padre NIKE), dai suoi modi, dalla sua intelligenza e da tutte le altre sue doti.

Gli chiesi di farci delle foto insieme e lui me lo concesse, appose inoltre il suo autografo sulla copertina del CD.

Mentre ripartivo per Roma, strada facendo, mi vennero tante idee da realizzare che avrebbero legato "a pennello" con altre cose che stavo realizzando.

La difficoltà stava nella collocazione da dare alla "nuova idea": tutto quel lavoro era alla fine dopo tre anni d'impegno…, eppure un'altra opera pittorica si poteva aggiungere diventando la ventiquattresima della serie....;

Infatti, nel gruppo di opere dedicate al "FIUME…" (de "le ORME"), quella dedicata al fiume MAVONE traeva lo spunto, l'idea e l'interpretazione dai frammenti de "IL FIUME" (opera musicale de "le ORME"…) e nel frattempo l'idea affiancava al "FIUME…" "IL FIUME della Vita nel GIUBILEO del DUEMILA verso il III MILLENNIO" che a questo punto era in ultimazione, in rifinitura (si parlava solo di alcune aggiunte…)

Così mi venne in mente di assommare qualcosa che raffigurasse padre MAURIZIO per "rappresentare" più o meno lo spirito nuovo di "un padre" si accingeva ad entrare nel III Millennio.

Avevo notato durante quell'incontro come una "forza nuova" in lui, in quell'allegria con cui si "offriva "alla nuova generazione; così, nel frattempo, buttai giù tanti schizzi, disegni che raffigurassero quel tipo di "spirito nuovo" (o perlomeno a me nuovo) e da quella serie di schizzi e disegni nacque un'opera pittorica che doveva riprendere quell'idea di gioia venuta nel vederlo in televisione come nell'incontrarlo quella prima volta;

In seguito ebbi tante altre occasioni di rivederlo in TV e di lì mi sono ispirato per realizzare l'opera pittorica dedicata alla sua "immagine"…: si può dire benissimo che l'opera sia nata soprattutto dal vederlo in televisione…, infatti, tra il guardarlo in televisione e l'ascoltare il suo CD, ho messo (come dicevo) tutti gli schizzi e disegni che mi sono serviti da promemoria per il lavoro finale…

Per quel personaggio che avevo prima "conosciuto" tramite la televisione e poi cercato e avuto il piacere di incontrare, la decisione fu di raffigurare al centro della tela uno schermo televisivo con Padre Maurizio mentre ballava…; un'immagine venuta fuori guardando la copertina del CD una delle foto scattate durante il nostro primo incontro, una figura di prete scelta non tanto guardando quella già esistente sulla copertina del CD, ma più volentieri ripresa da una foto…;

Tornando un poco indietro, c'è da dire che nella seconda parte del lavoro, quello aggiuntivo, dedicato al GIUBILEO DEL DUEMILA, avevo chiesto un'intervento per la parte figurativa a Ercole Bolognesi così si presentava per lui un'altra occasione... che egli accettò.

Comprai il materiale necessario alla preparazione della tela…, presi quel disegno scelto fra i tanti che avevo a disposizione e lo riportai sulla tela… (un grosso schermo televisivo che spiccava su uno spazio colorato).

Ci misi due o tre giorni di lavoro e a questo punto la prima fase era pronta.

Era il momento di far subentrare il Bolognesi dopo un lungo incontro inteso per spiegargli tutto ciò che volevo lui realizzasse. Al momento della proposta aggiunsi: l'opera realizzata la daremo come omaggio al "padre passionista"… Vuoi sapere le spese? Come nelle altre occasioni: le spese…! Tutto a mio carico…! ("Lo sai che…che non sarei disposto") Lo so…!

Egli accettò la mia proposta e mentre eseguiva io stavo sempre con gli occhi addosso..., seguirlo ed a suggerire i particolari adatti per l'esecuzione tenendo di fronte a me lo schizzo preparato un mese prima ed il CD di Padre Maurizio sulla cui copertina stava l'immagine che ci interessava.

Come al solito il Bolognesi fece una scelta che non condividevo affatto, cioè, sulla base dello schizzo già ideato e disegnato da me fece una variante tutta sua: all'interno dello schermo televisivo dove lui stava per raffigurare il "prete che ballava" volle riprodurre la stessa immagine del CD… mentre io insistevo sì sul "prete che ballava" (padre NIKE), ma con un viso avente un espressione più simile a quella che risultava dalle foto scattate al mio primo incontro con padre NIKE.

Dovetti comunque accettare la sua insistenza: il Bolognesi è un copista, esegue solo con la figura davanti, senza creare una struttura, senza fantasia artistica, cerca solo di copiare…;

Ed io ad insistere che nell'arte bisogna creare sempre delle cose nuove, non copiare…; è vero che doveva sempre rappresentare un "prete che ballava", ma a parere mio creando una composizione differente…; pensavo che la figura del ballerino ripresa dalla mia foto era più reale di un prete moderno, interessante, giovane e sportivo…, avrebbe dovuto avere un'altra espressione, altri tipi di movimenti, ma soprattutto doveva essere più originale.

Un'opera pittorica non deve essere mai copiata da un'altra pubblicazione o quanto meno da un'altra opera, …non deve essere copiata, deve essere solo un pezzo unico…! Dovetti cedere con malinconia…!

Dopo alcune ore suddivise in due giorni di ulteriore lavoro, diedi, ormai per la terza volta il mio intervento...il mio ritocco, il mio "tocco finale".

Ripresi per mano di nuovo il foglio schizzato come promemoria e scrissi in alto, a parabola, una lunga frase a mio parere molto bella, simbolica, che avevo sia sentito dalla televisione che ripetutamente dal CD…una frase a padre NIKE storica...è sul dipinto si adattava per il suo significato.

Da quando avevo acquistato il CD avevo ascoltato più volte quella canzone…, infatti avevo deciso fin dall'inizio su quella bellissima frase, fatta in seguito riscrivere dal Bolognesi sulla tela come una traccia a parabola, come a far da eco alla voce del ballerino: "DIO TI VUOLE UN MACELLO DI BENE"; proprio quella frase mi portò inizialmente a creare il primissimo disegno (schizzo), mi diede l'idea primaria…, è stata per me veramente importante, di grande significato…e ne uscì fuori veramente una bella espressione.

Secondo questa mia prima idea, la frase scritta a parabola intende essere, rispetto a chi guarda l'opera, l'interpretazione di un concetto, di pensiero…, è il "gridare" da forza di vivere, con gioia, con allegria..., al divertimento deve appartenere ad ognuno di noi nell'umanità e nel suo percorrere il tempo… vicino sempre Lui, Lui: l'ESSERE SUPREMO, è la fiducia che l'essere umano deve avere in sé stesso ed in Lui…

L'opera pittorica, oltre al titolo "DIO TI VUOLE UN MACELLO DI BENE", porta altri titoli e sottotitoli venuti fuori dalle tante frasi che a quel tempo sentivo dal prete ballerino in TV…, adatte, secondo le mie interpretazioni…quali: "NELLA DISCOTECA DI DIO - DIVERTITI DI PIU' MA FALLO CON GESU' - PADRE MAURIZIO: PADRE NIKE - …IN TELEVISIONE".

L'ultimo nome elencato, è, per me il titolo più significativo e adattabile all'opera, perché proprio da collegare alla nascita dell'opera pittorica, è una dedica al "ballerino". "...IN TELEVISIONE"  in quell'accasione fu il modo in cui sono stato colpito da quel "paesano", visto in TV mentre io ero a Roma…; Quanto ero lontano dalla terra natia…!

Ad ogni modo quel personaggio tanto bravo era piaciuto a tutti e tutti ne parlavano e mi chiedevano: "Hai visto quel "padre" delle tue parti in TV? Ed è così bravo!" prima ancora che lo vedessi anch'io in televisione e lo conoscessi.

L'opera ed il titolo principale non erano solo nati come eventuale omaggio al "ballerino", ma per essere inseriti come ventiquattresimo lavoro pittorico che andava a chiudere il percorso del "FIUME DELLA VITA NEL GIUBILEO DEL DUEMILA VERSO IL III MILLENNIO"… e certamente avevo capito fin dal principio che il tutto rientrava benissimo nel contesto.

L'opera ha due autori: Mirandi/Bolognesi.

Leandro Tonino Mirandi è il proprietario dell'opera pittorica, sostenendo le spese materiali per arrivarne all'esecuzione..., ha dato vita all'idea ed al progetto per arrivare all'interpretazione, alla raffigurazione, alla realizzazione dell'opera, all'esecuzione pittorica e alla sua "rivisitazione"...; Bolognesi ha eseguito la figura del "prete/ballerino" dentro allo schermo televisivo riproducendo l'immagine con l'aiuto del suddetto progetto già schizzato e preparato dal sottoscritto (su mia decisione l'opera è stata donata) mentre la figura è stata ripresa dalla copertina del primo CD pubblicato da padre MAURIZIO.

Roma lì, 01/06/ 2000

Tonino Leandro Mirandi

 

 

 


 

 

 

Leandro Tonino Mirandi

 

Nato a Trignano - Isola del Gran Sasso (Teramo) risiede a Colleverde di Guidonia, in provincia di Roma, città in cui lavora presso la Biblioteca Nazionale Centrale - Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Dopo aver frequentato per un triennio gli studi di Aldo Nicolini, noto artista della scuola romana "pop-art" di Mario Schifano, esordisce nella pittura. E' il 1990.

Mirandi ha una tematica ascendente: l'astronomia; con essa, infatti, riesce a stabilire accordi di straordinaria bellezza. Le linee sovrapposte e i globi di luce spiccano, nelle cromìe a strati, creando un poema materico difficilmente superabile. L'ingegno si fonde al reale e quindi al surreale, e la materia, divenendo eterea, in un leggiadro susseguirsi di sequenze floreali e astrali, conferisce alle opere un sobrio linguaggio-metamorfosi che mobilita il tema e va al di sopra delle immagini.

Il fulgore si intensifica e tutto affonda nel firmamento astrale da cui la memoria prende origini. E' un ritorno ineluttabile: Mirandi ritempra le radici, perché gli uomini conoscano l'universo, programma d'amore ininterrotto.

Magnifico il percorso "pittura e musica" tra lo storico Gruppo "Le Orme" (Rock Progressive Italiano) e il pittore Leandro Tonino Mirandi, le cui basi si fondono sulla rivisitazione pittorica di "Felona e Sorona" e "Il Fiume", due accadimenti di straordinaria importanza, con differente significato. "Felona e Sorona" (LP del 1973 - Suite a unicità tematica filo-conduttore) sono due pianeti immaginari: la felicità e la tristezza, dualismo, per legge cosmica, in cui si incastona la pittura astrale di Mirandi: 24 opere esposte (undici edizioni) in varie città d'Italia; con più di 30.000 visitatori.

"Il Fiume", opera rock, pubblicata nel 1995 (a unicità tematica filo-conduttore) è una Suite. Questo secondo percorso con "Le Orme" offre a Mirandi l'idea di rappresentare il fiume Mavone (Isola del Gran Sasso) nel suo rigoglio territorio. E' l'anno Giubilare e il Mavone espande le sue acque nei pressi del Santuario dedicato a San Gabriele dell'Addolorata, occasione propizia per una mostra sul tema. La rivisitazione è perfetta. Musica e pittura si fondono: 40 opere in mostra itinerante per cinque edizioni con "Il Fiume della vita nel Giubileo del Duemila" (solo 24 opere per l'esposizione Fiume/Giubileo), due edizioni "Mirandi sulle Orme del Fiume Mavone" (escluse le opere dedicate al Giubileo e, reinserendo le opere accantonate (una parte) dedicate al fiume Mavone...un ritorno a quel "fiume" interpretato fin dal primo momento…alle sue origini con 40 opere), infine, due edizioni col nuovo titolo: "…Lungo il Fiume" (in questo caso le opere sono più incentrate sul percorso del fiume Mavone e, di tutto ciò che offre e dona il fiume stesso all'uomo) con 40 opere (tutte di grossa dimensione) in mostra è seguirà altre edizioni in mostre itineranti.

Nel terzo percorso il Gruppo veneziano "Le Orme" trova in Mirandi un fedelissimo encomio anche per il nuovo CD: "Elementi" (Suite) pubblicato nel 2001. Questa terza opera, reinterpretata in chiave pittorica, sintetizza la terra, il vento, la pioggia e il fuoco: 36 opere (gran formato) per una splendida fusione. E' in programma una mostra (ottobre 2002) all'Accademia Internazionale Sant'Agostino (via del Corso 45 Roma).

Lo stile ha vibrato eccellente: sinergie astrali e floreali traggono dagli elementi il rito di espansione, e il vento e la pioggia danzano, emettendo luce, dopo averla tratta dalle altitudini. Mirandi si introduce in quel vortice stellare, dove anche la terra danza nell'inconfondibile mistero per il quale passano il giorno e la notte, il respiro e il vento. Le gioie e il delirio convergono "dove tutto è". Il pittore ne conosce i simboli e li ama, estasiato sulla tela dalla quale sorge il miracolo, e sole e astri, galassie e comete assemblano (nell'intera opera) il provvidenziale risveglio della memoria: i quadri, assorbendo linfa, la tramandano, e terra e acqua, aria e fuoco formano un abbraccio poderoso, e lirismo e musica si fondono, nella reinterpretazione pittorica, al punto che "Le Orme" cantano nei quadri di Mirandi, ne godiamo il ritmo, scandito dal respiro degli "elementi", che sale, col fluire della vita, tenero e incessante nel mistero dei giorni. E' la musica del sole e delle stelle a far danzare la terra, e con essa danzano i colori, nel mirabile poema dell'universo, dove tutto avviene, ed è fervore di equilibri.

Qui si dipana il filo conduttore (memoriale della Genesi). Mirandi acclama le altitudini, riflesse sulla terra, e con esse intona i salmi della tenerezza: "Dite a Dio": "Stupende sono le opere!".

Per esse transita l'opera umana, come sangue nella arterie, e tutto procede, nell'incantevole travaso di luci e di ombre, rapito e costante come il pennello d'artista: in esso si trasfonde il prodigio della creazione, e l'arte si riflette nel panorama infinito.

Roma lì, 2002

Maria Teresa Palitta

 

 

 


 

 

 

L'ERETINO

 

Mensile di Monterotondo, Mentana, Fonte Nuova e Fiano Romano (Roma) del dicembre 2003

Arte e Cultura - Pittori

La musica nei quadri

Tonino Mirandi per dipingere prende ispirazione dalle canzoni dei Pink Floyd, Led Zeppelin, Banco del Mutuo soccorso…

Fonte Nuova

di Roberto Fioravanti

Trasforma in colore la sua passione per la musica. Leandro Tonino Mirandi, pittore abruzzese, residente a Colleverde di Guidonia, propone attraverso i suoi dipinti un insolito sodalizio fra le arti figurative e gli effetti sonori.

"Io dipingo con la musica - racconta il pittore - perché mi dà forza, impulso e sentimento. Attraverso la pittura cerco di riprodurre i suoni dei miei gruppi preferiti. Parlo soprattutto dei dischi di P.F.M, Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme, Pink Floyd, Yes Nice, Led Zeppelin e Genesis.

Mirandi è un appassionato del Progressive Rock, genere sugli scudi fra gli anni sessanta-settanta, ed esprime con i pennelli la sua smisurata fede.

"E' la musica che scandisce i tempi della mia ispirazione- continua l'artista -. La mia pittura è verticale come un pentagramma. I miei quadri sono interpretazioni di brani musicali e testi poetici. E' dall'inizio della mia carriera che sperimento risposte artistiche artistiche attraverso i suoni. Così le canzoni di quell'epoca magica sono per me dei punti di riferimento, perché hanno arricchito la mia sensibilità. Non potrei proprio farne a meno. Sono i pezzi impegnati di quei gruppi che, ancora oggi mi permettono di lavorare con la mia fantasia e di rappresentarla".

Per quanto riguarda l'imminente passerella romana, Mirandi scopre le carte in tavola e rivela i temi dei suoi nuovi lavori: "Mi sono ispirato a tre dischi de Le Orme, band all'avanguardia negli anni settanta. Questo complesso ha avuto la capacità di creare un filo conduttore fra i testi che costituiscono le loro canzoni. Gli album in questione sono: Felona e Sorona, Il Fiume ed Elementi. Nelle sale della galleria Sant'Agostino rivisiterò con il mio stile queste tre colonne sonore. In tutto farò esporre ottanta quadri".

Oltre al legame inossidabile con la musica il pittore non trascura il potere visivo della fotografia e della videoregistrazione , ma soprattutto non tradisce quella che è la sua corrente d'appartenenza, la pop-art. "Provengo dalla scuola del maestro Mario Schifano, seguace di Andy Wharol e di Jackson Pollock. E' stato un suo allievo, Aldo Nicolini, ad insegnarmi la tecnica per creare una pittura veloce e immediata. Si tratta di uno stile futurista, spontaneo, essenziale, d'improvvisazione. Da queste componenti è nato il mio metodo. La mia tecnica è particolare. Utilizzo, infatti, olio, acrilico e smalto: colori sintetici e rapidamente rappresentabili. La musica è, invece, il valore aggiunto, la forza per creare nuove forme di vita pittorica. Penso che i miei dipinti possono essere definiti come il risultato di un intreccio fra astrattismo e concettismo".

Per divulgare la concezione totale dell'arte che s'immerge nella sua vita quotidiana, Mirandi ha raccolto in tre volumi fotografici la sua opera. "Nel mio ultimo libro dal titolo Elementi - prosegue il pittore - c'è il quadro che rappresenta lo spirito più vero della mia pop-art. Il dipinto s'intitola Vento/Terra/Pioggia/Fuoco ed ha la caratteristica di essere formato da numerose finestre, dedicata ognuna, per l'appunto, ad un elemento".

Nel mio primo testo della trilogia, Felona e Sorona, invece l'artista viaggia attraverso l'universo, accompagnato dalle melodie de Le Orme. In queste pagine è riproposta la storia dell'uomo dal principio alla fine.

Ad ogni dipinto corrisponde una canzone della band, rielaborata dal punto di vista del pittore, che segue il percorso esistenziale: nascita vita, morte.

Nella raccolta Il Fiume…nel Giubileo del duemila Tonino Mirandi recupera i ricordi d'infanzia nella terra d'Abruzzo, l'interesse per l'astronomia e la sua fede in Dio.

"Vengo da Isola del Gran Sasso e da bambino abitavo vicino al Mavone. Questo piccolo fiume che scende dalle grandi montagne ha un peso affettivo molto importante per me. Ho stretto, infatti, con questo corso d'acqua come una specie di vincolo e di sacra unione, è un po’ tanto per intenderci, il simbolo della mia infanzia. In quest'opera, oltre alla storia del Mavone, racconto del mio rispetto per Dio e per i luoghi della mia spensieratezza. Uno dei quadri, cui tengo particolarmente, è Dove l'acqua si riposa che raffigura una voragine, dove da bambino andavo a lavarmi".

La quarta pubblicazione fotografica del pittore riguarda l'astronomia. E' stato proprio l'amore per gli astri a dare impulso ai suoi primi quadri. Il Mirandi bambino è stato, infatti, un osservatore dilettante di stelle.

Il prossimo volume conterrà, quindi circa trecento illustrazioni in duecento cinquanta pagine.

Il tema principale sarà di nuovo il viaggio che, come metafora d'incertezza, condurrà paure, piaceri e speranze dell'artista abruzzese su ogni pianeta e satellite dell'universo. Non esenti da questo percorso immaginario rimarranno le riflessioni sull'infinito, sul valore della terra e sugli effetti spettacolari dell'eclissi totale di sole.

"Una passione nata per diletto - dice l'artista - è diventata ormai una seconda professione. Non posso proprio più rinunciare alla pittura".

L'altro mestiere che impegna la sua vita è, comunque motivo di vanto e d'orgoglio, Mirandi è operatore amministrativo presso la biblioteca nazionale di viale Castro Pretorio, a Roma, un lavoro che rinnova giorno per giorno il suo entusiasmo: "Sono felice di stare in mezzo a tutti quei libri, perché mi sento immerso nella cultura. Mi sento molto utile e a mio agio in questo contesto. Inoltre, vorrei evidenziare un altro aspetto della mia personalità: la deduzione al dovere. Cerco di non mancare quasi mai sul posto di lavoro, neppure quando sono malato".

Mirandi ha anche un sito internet. (www.toninomirandi.it). "Penso che internet abbia la capacità di essere funzionale in tutto il mondo. Attraverso la rete ho avuto la possibilità di conoscere tanti nuovi amici. Con molti di loro ho potuto condividere la mia passione per il Progressive Rock. Tuttavia ho ascoltato anche generi più commerciali, per tenermi aggiornato, così ho socializzato anche con chi non condivide i miei gusti musicali. Il risultato è che ricevo una valanga d'e-mail.

A fine dicembre in mostra a Roma

E ad aprile una collettiva con il lavoro sui Genesis

Mirandi ha esposto in tutta Italia e in occasione della stagione 2004, sta promuovendo la sua nuova produzione, con l'intento di prendere parte alle diverse iniziative culturali della capitale e della provincia. Prima fra queste, è una mostra personale, a cavallo tra l'ultima settimana di dicembre e la prima di gennaio, presso la galleria Sant'Agostino, in via del Corso 45 a Roma. Seguiranno una partecipazione, sempre in gennaio, all'esposizione collettiva dal titolo Il volo umano da Icaro ai giorni nostri, un'individuale prevista per il prossimo aprile, ispirata ad un vecchio disco dei Genesis e, infine, a giugno, una mostra in collaborazione con la stilista Rita Belpasso dal tema: pittura e moda.

dal periodico "l'Eretino" di Roberto Fioravandi - Fiano Romano (RM) 2003

 

 

 


 

 

 

LA VOCE

 

di Fonte Nuova (Roma) del 9 gennaio 2004
di Laura Leone

Roma

30.000 visitatori alla mostra di Tonino Mirandi,

artista di Colleverde

Nei quadri il rock delle "Orme"

Si è conclusa lo scorso 6 gennaio la mostra antologica "Pittura e Musica", allestita presso l'accademia Internazionale "Sant'Agostino" di via del Corso, a Roma, da Tonino Leandro Mirandi, pittore abruzzese d'origine, ma residente da anni a Colleverde. Nel corso dell'esposizione, la 58° personale, l'artista ha presentato 80 delle sue opere. Raggruppate per temi: Felona e Sorona, una rivisitazione pittorica dell'opera rock del 2001 - 1995 - 1973 del gruppo storico Le Orme, in cui protagonisti sono proprio i due pianeti gemelli, i pianeti del sogno e della speranza, Lungo il fiume, una descrizione pittorica immaginaria ispirata al fiume Mavone, dove Mirandi racconta i vari momenti vissuti "insieme" al fiume, simbolo di evoluzione ma anche di distruzione, e Elementi: Vento, Terra, Pioggia, Fuoco, una suite composta in 14 tempi, aventi come tematica musicale un proprio filo conduttore che trae lo spunto dall'omonimo titolo dell'opera rock delle Orme. Grande è stata l'affluenza del pubblico, calcolata in circa 30mila presenze, che hanno affollato la grande sala della galleria al centro di Roma. Tra di essi numerosi giovani, incuriositi dall'originale commistione tra pittura e musica, una prerogativa che da sempre contraddistingue le esposizioni pittoriche dell'artista di Colleverde.


Un pittore autodidatta "in viaggio" tra i misteri dell'universo

onino Leandro Mirandi è nato a Trignano, antica frazione del comune di Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, ma da molti anni ha scelto di vivere a Colleverde di Guidonia. Pittore autodidatta, a Roma ha frequentato per tre anni lo studio di Aldo Nicolini, allievo di Mario Schifano, noto artista della cosiddetta "pop-art". Dal 1990 ha iniziato un discorso pittorico autonomo, prediligendo una tematica che sottintende quella che è la sua passione sin dall'infanzia, l'astronomia. Così l'artista spiega questa passione: "E' un sogno di tutti quello di passeggiare nello spazio, tra pianeti, satelliti, comete e stelle e di scoprirne il mistero. Il mio è un viaggio artistico che porta ad osservare l'affascinante volto dei pianeti ed il loro dinamismo cosmico".
Quella di Mirandi è una pittura d'impulso, innovativa, veloce ed immediata, una tecnica elaborata che crea immagini vibranti, piene di movimenti roteanti.
Mirandi ha festeggiato nel 2000 il suo decimo anno di attività artistica. Fino ad oggi ha al suo attivo circa 72 mostre collettive e 61 mostre personali. Le sue opere si trovano in collezioni sia pubbliche che private.
L'artista parteciperà alla mostra collettiva "Il volo umano - Da Icaro ai nostri giorni", inaugurata lo scorso 8 gennaio presso l'Accademia Internazionale Sant'Agostino con un'opera dal titolo "Il volo umano nel sistema solare" su tela 150X100.
Si può visitare l'archivio pittorico di Mirandi sul sito Internet http:// www.toninomirandi.it

 Laura Leone dal periodico "la Voce del Nord Est romano" - 2004 Fonte Nuova (RM)

 

 

 


 

 

 

LA VOCE

 

di Fonte Nuova (Roma) del 16 aprile 2004

di Laura Leone

In mostra a Roma l'artista di Colleverde che dipinge ispirato dalla musica dei Genesis

Le "onde che non tornano" di Mirandi

"Improvvisazioni di colori che danno movimento alle forme. Onde come le strade da percorrere senza guardarsi indietro"

"Onde che non tornano indietro" è il suggestivo tema dell'esposizione di arte pittorica che Tonino Leandro Mirandi, noto artista di Colleverde, presenterà nei locali dell'Accademia d'Arte internazionale Sant'Agostino di via del Corso 45 dal 27 aprile al 3 maggio. La mostra comprende 40 dipinti ispirati ai frammenti dell'omonimo titolo "A trick of the tail", l'opera musicale del 1976 dei Genesis, gruppo di fama mondiale della musica "rock progressive", frammenti pittorici che traggono spunto proprio dai testi delle canzoni.

Si chiude il ciclo pittorico della trilogia "Felona e Sorona" - "Il fiume" - "Elementi", sviluppatosi in ben 29 esposizioni ispirate alle opere musicali del gruppo delle Orme. Tra le 40 opere saranno presenti lavori dedicati allo storico gruppo britannico tra i quali "Anni '70: i Genesis", una tela computerizzata 110X85 con stampa ritoccata a mano, "Genesis: un frammento musicale" opera su tela 97X85 e "Genesis: tour mondiale Parigi 1977", una foto-stampa su cartoncino 100X70. Queste opere raffigurano il concerto-spettacolo del 1977 tenuto a Parigi dal gruppo nell'ambito di un tour mondiale.

Le raffigurazioni "pop-art" sono state dedicate dall'artista al gruppo dei Genesis. Accanto ad esse troviamo, tra le altre, "Dance on a volcano" (Danza sul vulcano), un'altra opera di spicco, "Alle sorgenti della musica", opera ispirata alle origini musicali del gruppo, "L'osservatore dei cieli", "Window: finestra sull'amore", ispirata da un'opera tratta dal primo LP della band.

Mirandi, qual'é il significato di "Onde che non tornano indietro"?

"Basta pensare al significato della frase: si tratta di movimenti continui, di un'evoluzione verso il futuro, di sogni che si realizzano: Questa filosofia si rispecchia nei miei quadri in tutte le improvvisazioni di colori che danno movimento e da vita alla natura, nelle onde roteanti nate sotto la spinta della musica: si tratta di una fusione trai suoni ed il mio impulso pittorico".

Come definiresti quindi la tua pittura?

"Una fantasia creativa dettata dai suoni. La mia pittura ha un'interpretazione molto personale. Ritengo la musica di gruppi come le Orme e i Genesis la migliore in assoluto. Sono band che hanno fatto la storia della grande musica mondiale. I loro brani si prestano benissimo per essere interpretati pittoricamente. Le mie sono quindi storie a tema con un filo conduttore unico".

Cosa pensi di esprimere nelle tue opere?

"Le onde che non tornano indietro sono per me le vie, le strade che bisogna percorrere ogni giorno senza guardarsi indietro. Nel percorso dei temi storici è come guardare in uno specchio d'acqua dove le onde diventano sempre più larghe e scompaiono verso l'infinito. Sono segni che vagano negli spazi, che si intrecciano ma non si incontrano mai. Nelle mie opere cerco di esprimere anche le varie fasi della vita, i miei ricordi, i momenti belli. In definitiva il mio è un messaggio positivo, d'amore e di fede nella vita…"

 Laura Leone dal periodico "la Voce del Nord Est romano" - 2004 Fonte Nuova (RM)

 

 

 


 

 

 

Critica dello Storico d'Arte

 

CATERINA SIDARI

 

Leandro Tonino Mirandi

Forme astratte, dilaniate da un moto vorticoso, materia che s'infrange, presentandosi agli occhi del pubblico attraverso sguazzi di colori e macchie policrome; è così con rapidi colpi di pennello che Leandro Tonino Mirandi, pittore teramano, imprigiona nel limitato spazio della tela il mistero del cosmo e il fascino di terre inesplorate.

Se ci si trova a passare in via del Corso a Roma, presso la galleria di S. Agostino (dove il pittore ha già esposto in varie occasioni) sarà facile lasciarsi sedurre dalle note incalzanti dei celebri gruppi musicali le Orme e i Genesis, i cui testi sono un continuo riferimento per le opere di Mirandi e il cui suono sembra quasi essere utilizzato, durante le sue mostre, a guisa di piffero magico per attrarre centinaia di giovani che si ritrovano collocati in una nuova dimensione, dove i colori "danzano col vento" e i moti dell'animo esplodono come un "vulcano".

Il tema dell'astronomia costituisce il perno attorno al quale ruota l'intera opera. Incuriosito sin da piccolo dallo spazio celeste, Mirandi coltiva e alimenta con crescente entusiasmo la propria passione, ritrovando nella pittura l'unico mezzo attraverso cui sfogare le svariate sensazioni, suscitate dall'osservazione di un mondo imperscrutabile che sembra che sembra riflettere l'oscurità abissale dell'animo umano.

Caratterizza un gran numero di lavori (eseguiti spesso in serie) una tecnica pittorica densa e corposa, realizzata attraverso l'uso di smalti e acrilici su tela o cartoncino, ciò rende perfettamente la plasticità della materia, rappresentata in maniera fluida dal sapiente utilizzo di un tratto dinamico e veloce tale da bloccare il movimento nello spazio.

Impegnato inizialmente in altre attività (attualmente è impegnato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), si accosta tardi al mondo delle arti figurative debuttando nel 1990. Ciò non gli impedisce di maturare in poco tempo innovative soluzioni, raggiungendo in breve l'apice della sua creatività. Le proprie ricerche prendono forma attraverso più di 3000 opere esposte in vari percorsi: "Felona e Sorona" (1994-1999) ispirato al testo delle Orme, dove Mirandi traduce in chiave pittorica l'eterno dualismo che governa il creato, il Bene e il Male rappresentati rispettivamente dai due pianeti immaginari sopra citati. Segue il "Fiume" (2000) con riferimento all'anno Giubilare, gli "Elementi" (2002) e infine "Onde che non tornano indietro" (2004) tratto dall'omonimo "A trick of the tail" (Genesis - titolo originale).

Alcune delle opere esposte sono un omaggio all'arte di Schifano, la cui tecnica infonde in Mirandi nuovi spunti, che approdano in un linguaggio basato su una pittura dai colori brillanti e dalle forme ambigue.

Non rimane che seguire i percorsi che l'artista continuerà ad offrirci dando così, ad ogni visitatore la possibilità di scrutare una parte di un mondo non a tutti visibile ma dal fascino senza dubbio ineguagliabile.

Caterina Sidari

 

 

 

PREFAZIONE

Com'è nata l’idea di scrivere questo "Viaggio nell’Universo"?

Tutto nasce dalla vivace curiosità che spinge Leandro Tonino Mirandi ad accostarsi al mondo dell'astronomia, stregato e affascinato dal mistero del cosmo e dei corpi celesti.

Ciò che inizialmente sembra essere un semplice interesse converte in vera e propria passione, coltivata e nutrita nel tempo dall'assidua consultazione di documenti, libri e dall'osservazione diretta del cielo dall'Osservatorio di Collurania (Teramo) ma soprattutto dalla sua base astronomica privata di Colleverde (Roma).

Viene gradatamente alla luce l'idea di realizzare un libro-catalogo mediante il quale l'artista si racconta, svelando la parte più intima e segreta del proprio io, nonché l'aspetto recondito del fanciullino, attraverso una pittura spontanea libera e immediata.

L'occhio di Mirandi scruta mondi lontani, rincorrendo nozioni scientifiche e insieme svariate sensazioni, da qui emerge il forte dualismo che caratterizza la sua opera: l'aspetto razionale che controbilancia la ricerca filosofica, intimistica atta ad individuare gli stati emotivi dell'uomo.

Il carattere di Mirandi non è facile da definire, cangiante e un po’ lunatico ora si mostra amichevole nel dialogare con la gente, ora restio nel comunicare i propri pensieri, soprattutto quando sono riferiti al suo modo d'intendere l'arte.

Può essere utile tuttavia, a scopo di carpire la sua pittura, ricordare Nicolini così come Schifano, le cui opere rappresentano per Mirandi un vero e proprio punto di riferimento. Tutto sembra derivare da un unico ceppo che si snoda in soluzioni diverse, autonome e innovative dove la realtà è rappresentata attraverso un vortice di forme di colori. Per riuscire ad inquadrare in maniera ancor più chiara il tutto, non bisogna tralasciare un elemento molto importante se non addirittura fondamentale: il percorso musicale delle Orme (noto gruppo rock degli anni '70) che come "un filo d'Arianna" guida il pittore fuori del labirinto verso la luce di una nuova dimensione espressiva. Un riferimento ai testi è la storia di Felona e Sorona (opere pittoriche collocate nel "Viaggio nell'Universo"), pianeti immaginari che rappresentano rispettivamente il Bene e il Male e l'eterna antitesi tra la vita e la morte.

Caterina Sidari

 

 

 


 

 

 

Critica dello Storico d'Arte

 

GABRIELLA GRANIERI

 

"ONDE CHE NON TORNANO INDIETRO"

di

Leandro Tonino Mirandi

Dopo "Felona e Sorona", "il Fiume" ed "Elementi", opere pittoriche ispirate alle note musicali de "le Orme", Leandro Tonino Mirandi, questa volta, si lascia piacevolmente trasportare dalle forti atmosfere "rock progressive" dei Genesis. L'esposizione pittorica, realizzata nella galleria d'arte "Sant'Agostino" in via del Corso (27 aprile - 3 maggio), prende spunto infatti dall'album "A trick of the tail" del noto gruppo rock traducendolo nel titolo italiano "Onde che non tornano indietro".

Protagonista, ancora una volta, è la musica che si fa voce, corpo, colore. Le tele raccontano con verità e trasporto di desideri inconsci, di sogni realizzati, di tristezze e felicità vissute.

La musica, come la poesia, parla attraverso un'arte che può sempre, e con fiducia, avere l'odore di una storia in cui l'uomo crede ancora, di momenti che di certo "non tornano indietro", ma che segnano e che inevitabilmente insegnano.

Opere computerizzate su cartoncino e tela descrivono il "Fenomeno Musicale" dei Genesis e il loro grandioso successo conseguito a Parigi nel 1977. Molte opere dell'artista traggono spunto dalle canzoni ed LP della band: "Dance on a volcano", "And then there were three", "Alle sorgenti della musica", "Window: finestra dell'amore".

Sono opere che danno la sensazione di un movimento continuo, di un fluttuare dolce e consapevole, di un intimo coinvolgimento che, a volte, solo la "nostra" musica può dare.

Si tratta di una fusione tra i suoni e l'impulso pittorico dell'artista che, tra forma e contenuto, racconta la sua vita, la sua esperienza, mettendola in comunione con la vita e l'esperienza di ognuno. Non c'è aulicità, non è l'espressione di un'elìte. L'opera di Mirandi è di tutti e parla a tutti.

In questo ritroviamo la sua formazione "pop"; Andy Warhol, Jackson Pollock, Mario Schifano rappresentano maggiormente la sua arte e a quest'ultimo sono persino dedicate delle opere all'interno della mostra.

La filosofia di vita dell'artista si rispecchia in tutti i suoi quadri, in cui predomina un ottimismo ed un entusiasmo difficile da trovare in questo tempo, così dominato dal progresso e dai mass media che sempre più decidono per noi, che invadono la nostra vita e la nostra cultura, annientandoci o ammaliandoci secondo scelte che, in fondo, non ci appartengono.

Il pubblico, l'individuo è invece qui libero…di scegliere appunto, di ricordare, di costruire il suo immaginario futuro come può o come vuole.

Leandro Tonino Mirandi è un poeta in pittura e la sua opera "espressionista" tocca talora punte di romanticismo come nel quadro "La mia mente corre", talora di ricercata solitudine come nel "La sua immagine riflessa" dedicata alla luna, ma nello stesso tempo ci trasmette anche rabbia, vigore. La matericità si fa sentire e quasi invita a toccare, a provare (per credere?). L'energia si trasmette attraverso un flusso continuo, attraverso "onde" che accarezzano, s'infrangono, roteano, non tornano. Il vento, grazie a dinamiche improvvisazioni di colore, può quasi essere concretamente percepito. Il tempo scorre sulla pelle dell'uomo, ma non fa paura. Ci pervade un senso di malinconia che lascia il sapore di una vita che è nostra, ma che si concede, con serenità, all'infinito gioco della natura.

Il punto di partenza è la musica, la poesia, ma il percorso dell'artista di Colleverde apre volontariamente diverse strade. Ci sono vie che inevitabilmente si percorrono, rischi che si corrono, dolori che si affrontano, gioie che si vivono. Leandro Tonino ci offre uno specchio d'acqua (il suo?)…puro, limpido, vero dove noi possiamo guardare il mondo con la certezza, nostalgica e dolce, che nulla ritorna, ma che, nel profondo, tutto resta…come un indice, un segno, un "significante".

In un periodo in cui l'arte, in genere, sembra dedicarsi e porre l'attenzione su un aspetto più immediato e crudele della vita, in cui predomina il sangue, come nelle performances di Gina Pane, in cui s'insegue una perduta identità, come nelle passeggiate di Vito Acconci, esistono ancora artisti, come Mirandi, davvero convinti che la vita in sé abbia ancora qualcosa di positivo da raccontare e che l'arte, da sempre veicolo d'informazione, abbia ancora la capacità di "sublimare".

La nuova esposizione di Leandro Tonino è un orgoglioso tentativo di trasmettere una gioia di vivere, ancorata al passato, ma pur sempre fiduciosa, pronta ed aperta ad un futuro che, come l'arte stessa, può anche consistere di musica, di poesia e di colori, infiniti, che partono dal più profondo della personalità dell'artista, ma che rivelano una voglia incontenibile di fuoriuscire dalla tela, per folgorare, o forse placare, ma in ogni caso stupire.

Gabriella Granieri

 

 

 

Leandro Tonino Mirandi

Nella storia di tutti i tempi molte opere d'arte sono nate dalla musica e con essa.

Complici la fantasia e l'ispirazione, l'armonia delle note è da sempre stata una fedele compagna di viaggio.

E' ancora una volta un viaggio, infatti, quello che compie l'artista Mirandi e la sua meta, adesso, l'universo.

Ma che cos'è forse l'universo se non ciò che abbiamo dentro? E che cos'è che abbiamo dentro se non ciò che ci ruota attorno?

Un gioco tra dentro e fuori, tra gravità e leggerezza, tra buio e luce, tra distruzione e vita.

Leandro Tonno Mirandi si fa trasportare dalle vertigini e i vortici del sé e con la mente, con le mani ridisegna sulle tele le paure e le certezze di un mondo tutto suo.

L'artista traduce ciò che prova in pittura e lo fa attraverso un cammino di scelte, di idee ed invenzioni, Felona e Sorona lo dimostrano pienamente: i pianeti del Sogno e della Speranza, tratti da un'opera del gruppo rock progressive le Orme, diventano realtà per lui e nei suoi quadri.

E chi può dire che non esistano davvero.

Bisognerebbe viaggiare nello spazio e controllare di persona.

Una cosa è certa: nelle tele di Mirandi non è poi così difficile toccare il cielo con un dito.

Gabriella Granieri

 

 

 

AD GLORIAM

un viaggio intorno alla musica

“Ad Gloriam”. Questo il titolo con cui l'artista Leandro Tonino Mirandi presenta la sua mostra di pittura.

“Ad Gloriam”, come l'omonimo disco del gruppo rock-progressive “Le Orme”.

“Ad Gloriam”, come la gloria a cui ogni artista aspira.

Il tema portante è ancora una volta la musica.

Mirandi sembra non dipingere senza di essa; si lascia trasportare dalle note e, perché no, anche proteggere.

Le tele, i cartoncini, le stampe computerizzate ritoccate a mano con l'uso sapiente di acrilici e smalti misti sfoderano un insieme di sensazioni contrastanti.

Potremmo chiamarle sinestesie: intreccio simultaneo di più livelli sensoriali, come la vista e l'udito.

I Genesis, Yes, King Crimson, Pink Floyd, Nice, Moody Blues, Procol Harum, Gentle Giant, E.L.&P., Deep Purple, Jetrho Tull, Dire Straits, Led Zeppelin, Le Orme, PFM, B.M.S., Rick Wakeman, Keith Emerson, Tony Pagliuca, Robert Fripp, Peter Hammill, Peter Gabriel, Tony Banks, Steve Hove, Bill Brufford, Steve Hackett (e solo per citarne alcuni) sono gli indomiti protagonisti della nuova serie pittorica.

Usate come soggetti, le immagini vengono rivisitate con interventi manuali a tratti tanto delicati da risultare impercettibili, a tratti talmente energici da poterli quasi afferrare.

La fonte d'ispirazione è da ricercare in due dei protagonisti maggiori dell'arte definita Pop: Mario Schifano e Andy Warhol.

La tecnica, ma soprattutto lo spirito, rimandano alle atmosfere Pop degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta;

L'apparente indifferenza per le qualità formali a favore di un'arte di massa fu il grande tema di quel tempo e come non sentirne adesso il richiamo?

Anche lo scopo sembra essere lo stesso. L'artista, infatti, non denuncia, non ironizza, non vuole dissacrare nulla. Egli testimonia una realtà che appartiene a tutti.

Non è forse questo il pregio della pop-art?

Mirandi segue l'intreccio, che tanto gli è caro, tra arte e musica, tra sensazione e materia e con pochi tocchi, in ogni caso studiatissimi, fa di una stampa un vero e proprio quadro d'autore.

Già nel 2005 il Comune di Montorio al Vomano (TE) ha ospitato per la prima volta la mostra suddetta e, a distanza di un anno, l'artista ci ha onorato di una seconda occasione nel Comune di Isola del Gran Sasso (TE)- “Pala Isola San Gabriele" (ex Terminal). Adesso aspettiamo solo di vederlo a Roma dove, con frequenza, è solito esporre.

L'evento ha previsto l'esposizione di settantasei opere, frutto di una scelta esclusiva tra i migliori, lasciando (come egli stesso afferma) poco spazio alla musica leggera.

Il suo vuole essere un messaggio d'amore per chi, guardando, riesce a scrutare i misteri della vita. Ed ecco come le immagini, la pubblicità, la televisione, il mito giocano tra i colori, i segni e le interpretazioni che l'artista concede.

Ciò che importa è ciò che resta, l'impronta, l'orma indelebile, l'onda che non torna indietro (come nel titolo di una sua precedente mostra).

La meta?

Ad maiora, ad meliora, o forse solo “Ad Gloriam”.

Mirandi / Gabriella Granieri / Mirandi

 

QUANDO L’AMORE DIVENTA ARTE
(di Tonino Leandro Mirandi)
Il lungo viaggio artistico di “Mirandi” – 30-33 anni
Dal 1987/1990 al 2010 nello Studio-Laboratorio “Il Tempio della Musica” di Roma
Dal 2010 al 2020 nello Studio-Laboratorio “Il Mirandi-Planet” di Isola del Gran Sasso d’ Italia (TE)
Cosa dovrei dire di me….
HO FATTO DIVENTARE L’AMORE UNA MIA ARTE
Sono un libero professionista… Per amore e per passione….! Ho accumulato nel tempo e mi porto dietro tantissime passioni, tante proprio… Ma la passione che ho coltivato veramente di più…, quella che mi dà e mi ha dato più soddisfazione, è il dipingere…. Dipingere fa proprio per me…  Da quel primo giorno in cui ho iniziato non ho mai più smesso…
Sono il tipo, un Artista dalle mille idee e della confusione…. Ho l’abitudine di fare sempre tutto al contrario di tutto e di tutti… Certamente sono un tipo fuori dalle righe e dai concetti non abituali… Molte “cose” vissute sono passate inosservate, nel mistero, in segreto…nel segreto…!
Sono un Artista, un Pittore, ormai diretto verso il quarantennale… Ho realizzato centinaia e centinaia di esposizioni… e non solo… Ho prodotto circa diecimila opere, tanti dipinti a tema, una carrellata...  Una serie di frammenti pittorici armonicamente disposti e legati fra loro….! Dipinti per la buona parte a tema…! Come tema centrale: la natura, l’astronomia, i percorsi dell’ uomo…  I miei sono tutti messaggi pittorici che hanno come “musa” ispiratrice la musica, la mia fusione con essa…nello scorrere del tempo… Le mie sono tutte interpretazioni pittoriche venute fuori dall’ ascolto della Musica… Sono delle sensazioni a tempo di musica…  Sono il risultato di tutto quello che la musica mi offre e dona e di quanto percepisco da essa…!
La Musica, è, fonte ispiratrice delle mie personalissime idee per le mie creazioni artistiche…
Si parla della buona musica, fiabesca, quella degli anni ’70, quella dei miei dipinti è ispirata alla Grande Musica Storica dei Famosi Grandi Gruppi Rock come i "Genesis", i "Pink Floyd", gli "Yes", e…,soprattutto in Italia, le "Orme".
DIPINGERE L’AMORE… con tutto il mio affetto… per sempre…

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